La polpa che ricopre i semi interni allo pseudofrutto e la parte esterna del tegumento sono ricchissime di Vitamina C e ciò rende i cinorrodi un ottimo rimedio erboristico ricostituente per aumentare tono e difese immunitarie durante i periodi invernali o per contrastare astenia e affaticamento. La Vitamina C inoltre è un cofattore essenziale per la produzione di collagene a livello del derma e delle cartilagini ed è un potentissimo antiossidante antiage. Dagli pseudofrutti freschi privati dei semi e della peluria interna che li ricopre si possono ricavare marmellate dolci e leggermente astringenti.

Botanica:

Arbusto deciduo perenne a portamento discendente appartenente alla famiglia delle Rosacea con fusti legnosi, glabri e pendenti coperti di spine rosse robuste, arcuate a base allungata e compressa lateralmente. Le foglie sono composte imparipennate con 5-7 foglioline ovali o ellittiche a margine seghettato e nervature pronunciate. Ha fiori a 5 petali di diametro dai 4-7 cm, di colore di solito rosa pallido e poco profumati che schiudono da maggio a luglio e che producono bacche denominate cinorrodi rosso carminio con all’interno i semi ricoperti da una peluria consistente in una polpa acida e zuccherina. La specie è diffusa in una vasta area nelle zone temperate boreale e australe, in Europa dal Mediterraneo alla Scandinavia, in Africa del nord e nelle Isole Canarie e Madera, in Asia occidentale e centrale compresa la regione del Caucaso e nel Sub-continente indiano.

Modo d’uso:

Versare 2 cucchiai di cinorrodi per ogni mezzo litro di decotto in acqua di primo bollore. Continuare l’ebollizione a fuoco lento per 5 minuti, quindi filtrare e servire. Si può bere caldo, tiepido o freddo, al naturale o con limone e zucchero.

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