L’uso delle erbe medicinali rappresenta una delle attività curative più antiche nella storia della cura del benessere dell’uomo.
Sin dall’antichità le piante sono apprezzate per le loro innumerevoli proprietà e benefici terapeutici. Inoltre, soprattutto in tempi moderni, sono utilizzate anche come cosmetici naturali e come preziosa fonte di ingredienti da usare in cucina.
La ricerca è andata avanti per molti anni fino ai nostri giorni. L’uomo ha continuato a scoprire innumerevoli piante a cui associare delle proprietà uniche per il proprio benessere.
Considerata l’enorme mole di conoscenze e competenze in questa materia, è sorta una vera e propria branca di ricerca e applicazione chiamata fitoterapia.
La fitoterapia
Cosa si intende per fitoterapia? Le piante come risorsa curativa
La fitoterapia è l’uso delle erbe officinali e le loro applicazioni terapeutiche.
Le piante vengono utilizzate per mezzo di preparati sotto forma di impacchi, decotti, unguenti e pozioni.
Quella che all’inizio sembrava semplicemente una credenza si è trasformata in una vera e propria branca scientifica che si è poi diversificata nell’ambito della medicina tradizionale cinese e indiana. Anche nel mondo occidentale, grazie alle applicazioni e all’esperienza dei greci e dei romani, l’uso delle piante per fini terapeutici ha avuto un impatto decisivo nella medicina quotidiana.
La fitoterapia, nel corso degli anni, si è raffinata e diversificata dando luogo ad una classificazione più attenta delle piante officinali, delle spezie e delle piante aromatiche. Questa classificazione ha facilitato la coltivazione di queste piante e un utilizzo più completo nel campo della medicina, della cosmesi e della nutrizione.
Oltre alle riconosciute proprietà dei principi attivi di queste piante, le erbe rappresentano una soluzione ottimale per molti disturbi e, nello stesso tempo, evitano quegli effetti collaterali presenti nelle medicine convenzionali di ormai largo utilizzo nei nostri giorni.
Che dire dei risultati raggiunti dalla fitoterapia? L’Organizzazione Mondiale della Sanità si è espressa in suo favore. Ha riconosciuto, infatti, le piante medicinali come dei veri e propri organismi vegetali contenenti principi attivi in grado di curare e alleviare disturbi e malattie sia negli esseri umani che negli animali.
Le piante officinali possono essere raccolte allo stato selvatico ma, in diversi casi, possono essere coltivate. La coltivazione consente un controllo migliore delle condizioni ambientali favorevoli per la crescita e lo sviluppo della pianta e, quindi, una miglior resa in termini di quantità di principi attivi.
Non esistono regole generali da seguire nella coltivazione delle piante officinali, in quanto ognuna di esse prevede metodi di coltivazione e crescita specifici. Anche la durata della coltivazione è molto variabile, perchè ci sono piante officinali perenni, annuali e biennali.
Le piante vengono solitamente conservate essiccate al riparo dal calore, l’umidità e i raggi del sole.
I principi attivi nelle erbe medicinali
Ad ogni pianta corrisponde almeno un principio attivo specifico per un determinato disturbo o patologia. Vediamo quali sono i principali.
I diversi principi attivi presenti in una pianta officinale vengono raccolti in un unico termine scientifico: fitocomplesso.
Gli elementi benefici maggiormente ritrovabili nelle piante e nelle erbe sono i seguenti:
– polifenoli. Rappresentano potenti antiossidanti naturali in grado di contrastare l’invecchiamento cellulare scatenato dalla presenza dei pericolosi radicali liberi. Quelli più utilizzati appartengono alla famiglia dei tannini, estratti dalle foglie, dalle cortecce e dalle radici. Sono particolarmente adatti per curare ferite, lesioni e facilitare la cicatrizzazione dei tessuti. Spesso neutralizzano stati di infiammazione a carico dell’apparato gastrointestinale.
– Alcaloidi. Sono elementi chimici organici a base di azoto che curano diverse patologie agendo principalmente sul sistema nervoso e muscolare. Tra questi quelli più comuni sono la caffeina, la nicotina, la morfina e la mescalina. Avendo un potente effetto eccitante, il loro utilizzo deve essere molto attento ed equilibrato e deve avvenire su precisa indicazione medica. In questo modo si possono evitare spiacevoli effetti indesiderati causati da una pericolosa interazione con altri farmaci in uso. Le piante con una maggiore quantità di alcaloidi sono il caffè, il tabacco e il tè.
– Oli essenziali. Vengono utilizzati principalmente nella stimolazione dell’attività cutanea e delle mucose dando forza e resistenza alla loro struttura. Hanno anche un rilevante effetto espettorante e fluidificante favorendo la guarigione dalle infiammazioni che gravano sull’apparato respiratorio. Si possono trovare gli oli essenziali in spezie come menta e salvia oltre al pino mugo, l’anice e il finocchio.
– Flavonoidi. Hanno sia una struttura che un’azione molto simile a quella dei polifenoli. Come questi ultimi, infatti, agiscono da antiossidanti naturali. Si possono trovare in buone quantità nel ginseng, echinacea, liquirizia, rabarbaro. Queste sostanze hanno i glicosidi, ovvero sostanze che provvedono all’immagazzinamento degli zuccheri semplici e complessi.
– Glicosidi. Composti chimici formati sia da un gruppo di natura zuccherina e sia uno non zuccherino. Hanno stretta relazione con funzioni antinfiammatorie, in favore del tono muscolare cardiaco e attività lassative.
L’efficacia dei principi attivi è maggiore se sono combinati in un composto unico o in un preparato galenico.
Quali sono le erbe medicinali maggiormente utilizzate?
Scopriamo i benefici che si racchiudono nelle piante medicinali di maggior uso e che si trovano in commercio.
La natura offre una ricchezza senza pari di piante ed erbe dagli effetti benefici sulla salute.
Questi sono alcuni esempi di piante maggiormente utilizzate nella fitoterapia:
– Echinacea. È una pianta erbacea perenne che nasce in America del Nord. Le radici sono ricche di flavonoidi, oli essenziali e polisaccaridi. L’insieme di questi elementi dona alla pianta notevoli proprietà immunostimolanti, antinfiammatorie e antibatteriche. Pertanto, è particolarmente adatta in caso di indebolimento del sistema immunitario o periodi di intenso stress che espone l’organismo alla seria possibilità di contrarre infezioni importanti. Può essere utilizzata come pomata per la cura di ferite e danni dei tessuti superficiali. Ma il principale utilizzo è legato alla preparazione di decotti per uso interno.
– Malva. Questa pianta è nota sin dall’antichità per le sue caratteristiche emollienti e lassative oltre al suo gusto molto saporito al palato. È ricca di mucillagini e varie vitamine tra le quali la vitamina A, C, B1 e E. Inoltre, contiene tannini e flavonoidi. Rappresenta un ottimo rimedio naturale per disturbi respiratori, digestivi, infiammazioni e fastidi legati alla pelle. Si può benissimo utilizzare la malva in cucina nella preparazione di insalate primaverili, risotti e primi piatti.
– Passiflora. Chiamata anche fiore della passione, questa pianta è ampiamente conosciuta per le sue proprietà ansiolitiche e sedative. Contiene molti flavonoidi che agiscono direttamente sul sistema nervoso centrale favorendo il sonno notturno. Inoltre, viene utilizzata anche per attenuare le crisi di tosse, calmare i dolori mestruali e agisce come elemento di prevenzione nei disturbi al cuore. La si può assumere come tisana e tintura madre.
– Centella Asiatica. Diffusa soprattutto in Asia ma ormai anche in Occidente, questa pianta è conosciuta sin dall’antichità per le sue proprietà curative sulle ferite e su alcune disfunzioni autoimmuni, tra cui il Lupus e la psoriasi. Si utilizzano maggiormente le foglie che sono ricche di oli essenziali, flavonoidi e acidi triterpenici. Questi ultimi agiscono come vasoprotettori migliorando l’elasticità delle vene a favore della circolazione sanguigna. Queste proprietà rendono consigliabile il suo utilizzo per prevenire dolori legati all’insufficienza venosa e crampi notturni.
– Ginseng. Rappresenta una delle più famose piante diffuse nella medicina tradizionale cinese e orientale. Le sue proprietà energizzanti vengono utilizzate per stimolare il sistema immunitario, contrastare la stanchezza mentale e fisica.
– Calendula. Si ricava da questa pianta sia un olio che una crema dagli effetti idratanti molto efficaci. Grazie alla presenza notevole di mucillagini, è indicata per contrastare i dolori mestruali e i dolori a carico dell’addome, oltre alle irritazioni delle mucose e gastriti nervose. Viene utilizzata anche per lenire affezioni cutanee come scottature, ferite di piccola entità e arrossamenti della pelle.
– Betulla. Favorisce la stimolazione della diuresi riducendo gli episodi di edemi renali e cardiaci. Facilita, inoltre, l’eliminazione di acido urico dall’organismo. La tintura o l’infuso vengono impiegati nell’ambito cosmetico in numerose creme per contrastare gli effetti della cellulite e drenare i liquidi in eccesso in maniera naturale.
– Eucalipto. Le foglie di questo albero vengono usate come infuso per curare il catarro che si forma nei bronchi, l’asma, il raffreddore e l’influenza virale. L’olio essenziale estratto ha caratteristiche balsamiche ed espettoranti e può essere utilizzato nei deodoranti per l’ambiente in virtù del suo piacevole profumo.
– Fucus. È un’alga marina che nasce principalmente nel Mare del Nord, nell’Oceano Pacifico e Atlantico. La componente vegetativa viene utilizzata per la riduzione del peso corporeo in quanto la sua regolare assunzione riduce l’appetito e l’assorbimento a livello dell’intestino di zuccheri e grassi. Inoltre, grazie all’elevato contenuto di iodio, stimola l’attività tiroidea influendo positivamente sul metabolismo.
– Mirtillo. I frutti piccoli della pianta del mirtillo sono grandemente utilizzati per ridurre la fragilità dei capillari e le patologie vascolari causate dall’insufficienza venosa per il loro notevole contenuto di vitamine A, B, C e di flavonoidi. Il succo è spesso impiegato come aiuto per la vista e la protezione dei capillari dell’orbita oculare.
– Tarassaco. Ha eccezionali proprietà depurative in grado di eliminare le sostanze tossiche accumulate. Contiene i flavonoidi che inducono, inoltre, l’azione diuretica.
– Valeriana. Questa nota pianta ha delle foglie lunghe e fiori rosa, utilizzata principalmente come rimedio naturale agli stati d’animo ansiosi, insonnia e convulsioni. In erboristeria viene utilizzata come tintura per il suo potere sedativo e altamente rilassante.
– Aconito. È una pianta che viene utilizzata soprattutto per le sue proprietà analgesiche in omeopatia per il trattamento delle infiammazioni causate dal freddo o dall’eccessivo caldo, dell’emicrania e del dolore ai denti.
– Semi di finocchio. Contengono una notevole quantità di oli essenziali, vitamine e fibre. L’azione carminativa favorisce la riduzione dei dolori legati al gonfiore addominale e il contrasto dell’aerofagia. In tisana, i semi di finocchio facilitano l’attività digestiva e la motilità dell’intestino.
– Biancospino. Cresce in maniera spontanea nelle regioni Italiane e dai suoi fiori si possono trarre le caratteristiche che rendono questo arbusto un ottimo ansiolitico e calmante naturale. La presenza dei flavonoidi induce la dilatazione delle arterie che arrivano al cuore favorendo una diminuzione della pressione arteriosa e, perciò, un’azione cardioprottetiva.
– Liquirizia. È una pianta perenne arrivata in Europa dopo il 1400 circa. Alla radice è attribuita un’azione antinfiammatoria, espettorante, digestiva e protettiva nei confronti della mucosa gastrica. Agisce direttamente sulle vie respiratorie alte sfiammando la gola in presenza di tosse e catarro. Favorisce, inoltre, la produzione di prostaglandine che hanno un’azione protettiva sullo stomaco. A differenza del biancospino, la liquirizia è indicata per l’aumento della pressione del sangue.
– Ginkgo biloba. Contiene flavonoidi, polifenoli e terpeni che combattono la formazione di radicali liberi che accelerano i processi di invecchiamento cellulare. La capacità attribuita a questa pianta di permettere un’adeguata ossigenazione e trasporto del glucosio nel cervello favorisce la concentrazione e la memoria a breve termine. Inoltre, i principi attivi hanno una buona efficacia nel contrastare l’insorgere e l’avanzare delle malattie neurodegenerative.
In conclusione, le piante officinali hanno da sempre rappresentato un aiuto valido nel trattamento di diverse malattie nell’uomo. Oggi sempre più persone preferiscono questo tipo di cure naturali sostituendole agli attuali prodotti di sintesi chimica in commercio. Tuttavia, è doveroso ricordare che le piante officinali vanno somministrate sempre in seguito al consiglio di esperti preparati onde evitare i potenziali effetti nocivi causati da un dosaggio eccessivo o sbagliato.